Il reato di falsificazione di pubblici sigilli o uso di sigilli falsi si prescrive nel termine di quindici anni dal momento della commissione del fatto, salvo le eventuali sospensioni del processo che ne protraggono il decorso. Ai fini della determinazione del dies a quo del termine prescrizionale, rileva la data in cui è stato commesso il fatto materiale della falsificazione o dell'uso del sigillo contraffatto, a prescindere dalla data di contestazione del reato all'imputato. Pertanto, il giudice è tenuto a verificare con precisione la data di commissione del fatto, al fine di accertare l'eventuale maturazione della prescrizione, senza poter fare riferimento alla sola data di contestazione del reato. Inoltre, il concorso nella falsificazione e l'uso del sigillo falso sono condotte alternative e non possono essere contestate congiuntamente, essendo necessario accertare se l'imputato abbia effettivamente partecipato alla contraffazione oppure si sia limitato a utilizzare il sigillo falso. In tal caso, la condotta di mero uso del sigillo contraffatto, pur essendo comunque penalmente rilevante, non può essere ritenuta concorrente con quella di falsificazione.