Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 18816 del 7 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:18816PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto anche da un unico episodio criminoso risalente nel tempo, purché la condotta sia stata di particolare gravità in relazione alla quantità di sostanza stupefacente oggetto del reato e sussistano precedenti specifici a carico dell'indagato, i quali consentano di ritenere il soggetto propenso a delinquere e non occasionalmente dedito all'attività di spaccio. In tali casi, il trascorrere di un certo periodo di tempo dalla commissione del fatto non esclude di per sé la sussistenza del pericolo di reiterazione del reato, dovendo il giudice motivare in ordine alla valutazione della pericolosità del soggetto in proporzione diretta al tempo intercorrente tra il momento del fatto e la decisione sulla misura cautelare, giacché ad una maggiore distanza temporale dai fatti corrisponde un affievolimento delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. ESPOSITO Lucia - rel. Consigliere

Dott. DELL'UTRI Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1953/2013 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 21/01/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ESPOSITO LUCIA;

sentite le conclusioni del PG Dott. DI POPOLO Angelo, che ha chiesto l'annullamento con rinvio limitatamente alle esigenze cautelari.

RITENUTO IN FATTO

Il Tribunale del riesame di Palermo respingeva l'istanza avanzata dal Pubblico Ministero avverso l'ordinanza del …

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