Cassazione penale Sez. II sentenza n. 52083 del 19 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:52083PEN

Massima

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Il reato di tentata estorsione si configura quando l'agente, pur essendo titolare di un credito, richiede con minacce una somma di denaro sproporzionata e pretestuosa rispetto al credito vantato, consapevole di non averne diritto. In tali casi, la condotta non può essere ricondotta all'esercizio arbitrario delle proprie ragioni, ma integra il delitto di tentata estorsione, in quanto il soggetto agisce con la consapevolezza di pretendere ciò che non gli è dovuto. La desistenza volontaria non è configurabile nei reati di danno a forma libera, come la tentata estorsione, una volta che siano stati posti in essere gli atti da cui origina il meccanismo causale capace di produrre l'evento, potendo al più operare la diminuente per il recesso attivo. Inoltre, le dichiarazioni rese dalla persona offesa in sede di indagini, anche se non confermate in dibattimento, possono essere comunque valutate ai fini della decisione, purché siano state oggetto di contestazione e risultino confermate, anche in modo laconico, nel corso della deposizione dibattimentale. Infine, la determinazione della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito, censurabile in sede di legittimità solo in caso di mero arbitrio o di ragionamento illogico, non ravvisabili quando la pena sia stata fissata in misura prossima al minimo edittale e comunque assai distante dal massimo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO D. - Presidente

Dott. RAGO Geppi - Consigliere

Dott. MESSINI D'AGOSTINI - rel. Consigliere

Dott. PAZIENZA V. - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza dell'11/07/2017 della CORTE DI APPELLO DI MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Piero MESSINI D'AGOSTINI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ZACCO Franca, che ha concluso per l'inammissibilita' dei r…

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