Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41397 del 28 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:41397PEN

Massima

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Il giudice può revocare o sostituire una misura cautelare con altra meno grave solo in presenza di nuovi fatti o elementi che, se valutati unitamente a quelli già acquisiti, sarebbero idonei a determinare una diversa decisione cautelare, incidendo in modo significativo sulla permanenza delle esigenze cautelari. Tali nuovi elementi devono avere una sicura valenza sintomatica in ordine al mutamento della situazione originariamente apprezzata, non essendo sufficienti meri fatti o circostanze privi di adeguato riscontro probatorio o riferibili a soggetti diversi dall'imputato. Il giudice è tenuto a motivare in modo diffuso e logico le ragioni per le quali ritiene che i nuovi elementi non siano idonei a giustificare la modifica della misura cautelare, essendo le sue valutazioni di merito insindacabili in sede di legittimità, salvo il caso di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

LO. CO. GI. , nato a (OMESSO);

avverso ordinanza del tribunale del riesame di Genova del 13 marzo 2009;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in camera di consiglio la relazione fatta dal Consigliere Dott. Anna Maria Fazio;

Udita la requisitoria del Procuratore Generale in persona del sostituto Dott. Di Casola Carlo, che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMEN…

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