Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24753 del 27 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:24753PEN

Massima

Il pubblico ufficiale che rivela preventivamente a terzi informazioni riservate apprese per ragioni d'ufficio, in violazione dei doveri di segretezza, lealtà e fedeltà, commette il reato di rivelazione di segreti d'ufficio, anche se la rivelazione avviene mediante comunicazione telefonica che costituisce di per sé l'integrazione della condotta criminosa. In tal caso, la registrazione della conversazione telefonica non è mera documentazione dell'illecito, ma rappresenta il corpo del reato, sicché non trovano applicazione le norme sull'inutilizzabilità delle intercettazioni disposte per un procedimento diverso, essendo la registrazione legittimamente acquisibile come prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAPOZZI Angelo - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. TRAVAGLINI D.N Paola - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/10/2021 della Corte di appello di Venezia
letti gli atti, il ricorso e l'ordinanza impugnata;
udita la relazione del consigliere ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa SALVADORI Silvia, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il difensore di (OMISSIS) propone ricorso avverso la sentenza in epigrafe con la quale la Corte di …

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