Il silenzio-inadempimento della Regione sulla richiesta di approvazione di una variante generale al Piano Regolatore Generale Comunale (PRGC) adottata dal Comune, in assenza di termini prefissati per l'approvazione regionale, comporta la formazione del silenzio-rifiuto solo a seguito di una preventiva diffida del Comune all'Amministrazione regionale inadempiente, con contestuale fissazione di un termine per provvedere. In tale ipotesi, non è applicabile la disciplina del silenzio-inadempimento introdotta dalla legge n. 15 del 2005, che prevede la possibilità di ricorrere avverso il silenzio senza necessità di diffida, in quanto essa presuppone l'esistenza di termini perentori per l'adozione del provvedimento da parte dell'Amministrazione. Pertanto, il Comune ha interesse a impugnare il silenzio-inadempimento della Regione, in quanto l'approvazione della variante al PRGC, pur con eventuali modifiche, rappresenta un atto dovuto e necessario per il completamento del procedimento urbanistico.