La mancata partecipazione di uno dei difensori di fiducia all'interrogatorio di garanzia, dovuta a cause a lui non imputabili, come l'impedimento di accesso per mancanza di green pass non ancora obbligatorio per i difensori, determina la nullità generale di tipo intermedio dell'atto, rilevabile immediatamente dal difensore presente, il quale tuttavia decade dal diritto di eccepirla qualora non la faccia valere nel primo atto successivo, in applicazione delle preclusioni previste dagli articoli 182 e 183 c.p.p. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione è che la mancata partecipazione di uno dei difensori di fiducia all'interrogatorio di garanzia, dovuta a cause indipendenti dalla sua volontà, come l'impedimento di accesso per mancanza di green pass non ancora obbligatorio, determina la nullità generale di tipo intermedio dell'atto, ai sensi dell'art. 178 c.p.p., comma 1, lett. c). Tale nullità, pur non essendo assoluta e rilevabile d'ufficio, deve essere eccepita immediatamente dal difensore presente, il quale decade dal diritto di farla valere qualora non la faccia valere nel primo atto successivo, in applicazione delle preclusioni previste dagli artt. 182 e 183 c.p.p. La Corte ha quindi ritenuto che, nel caso di specie, pur essendo configurabile la nullità dell'interrogatorio di garanzia, essa non fosse stata tempestivamente eccepita dal difensore presente, determinando così la preclusione di cui all'art. 182 c.p.p., comma 2.