Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35779 del 26 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:35779PEN

Massima

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La circostanza aggravante della pubblica fede (art. 625 co. 1 n. 7 c.p.) sussiste nel furto di un bene esposto alla pubblica fede, anche in presenza di un sistema di videosorveglianza non idoneo a impedire immediatamente la sottrazione del bene. Inoltre, la circostanza aggravante della destrezza (art. 625 co. 1 n. 4 c.p.) ricorre quando l'agente pone in essere una condotta caratterizzata da particolari abilità, astuzia o avvedutezza, idonea a sorprendere, attenuare o eludere la sorveglianza del detentore sulla "res". Tali aggravanti sono configurabili anche quando il furto avviene approfittando di una temporanea distrazione della vittima, senza che sia necessaria una specifica abilità nell'eludere la sua vigilanza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterin - rel. Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/10/2017 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MAZZITELLI CATERINA;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore LOY MARIA FRANCESCA ;
Il Procuratore Generale, nella persona del Sost. Proc. Gen. Dott.ssa LOY Maria, che ha concluso chiedendo la declaratoria dell'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO I…

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