Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza n. 1305 del 2020

ECLI:IT:TARSA:2020:1305SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare i ricorsi proposti, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. In tema di annullamento del permesso di costruire, l'art. 38 del D.P.R. 380/2001 prevede una disciplina sanzionatoria più mite rispetto a quella prevista per le ipotesi di opere realizzate in assenza, in totale difformità o con variazioni essenziali rispetto al titolo originario. Tuttavia, tale disposizione trova applicazione solo nei casi in cui il vizio del titolo edilizio sia di natura formale o procedurale, e non anche quando il vizio sia di carattere sostanziale, come nel caso di contrasto insanabile tra il manufatto e le norme di programmazione e regolamentazione urbanistica. In quest'ultima ipotesi, trova applicazione l'art. 31 e seguenti del D.P.R. 380/2001, che impongono la demolizione dell'opera abusiva. 2. L'amministrazione, nell'esercizio dei propri poteri di autotutela, è tenuta a valutare preliminarmente la possibilità di rimuovere i vizi procedurali del titolo edilizio, attraverso l'istituto della convalida di cui all'art. 21-nonies della Legge 241/1990, prima di procedere all'adozione dell'ordinanza di demolizione. Tuttavia, qualora il vizio sia di natura sostanziale, come nel caso di contrasto con la disciplina urbanistica, tale valutazione non è necessaria, essendo sufficiente l'accertamento dell'illegittimità del titolo edilizio per procedere alla demolizione dell'opera. 3. Il principio di leale collaborazione tra amministrazione e privato impone all'ente di instaurare un contraddittorio con il titolare del titolo edilizio annullato, al fine di valutare eventuali soluzioni alternative alla demolizione, come la presentazione di un progetto di sanatoria o di compensazione volumetrica. Tuttavia, tale obbligo di interlocuzione non impedisce all'amministrazione di adottare l'ordinanza di demolizione, qualora il privato non presenti un progetto idoneo a sanare il vizio sostanziale riscontrato. 4. L'omessa notifica dell'ordinanza di demolizione al proprietario del bene non determina l'illegittimità dell'atto, ma legittima soltanto il proprietario a impugnarlo a partire dal momento in cui ne abbia avuto conoscenza, nonché a presentare l'istanza di sanatoria di cui all'art. 36 del D.P.R. 380/2001. 5. L'adozione dell'ordinanza di cessazione dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande e di chiusura dell'esercizio, conseguente all'ordinanza di demolizione dell'immobile, è legittima, in quanto l'esercizio di un'attività economica è subordinato al rispetto delle condizioni di conformità urbanistica ed edilizia del relativo immobile.

Sentenza completa

Pubblicato il 05/10/2020

N. 01305/2020 REG.PROV.COLL.

N. 00131/2018 REG.RIC.

N. 00510/2018 REG.RIC.

N. 01043/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 131 del 2018, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Luigi Di Nardo, rappresentato e difeso dagli avvocati Antonio Brancaccio e Antonio Scuderi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Antonio Scuderi in Salerno, via Velia 96;

contro

Comune di Agropoli, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Luca Leoni, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo stud…

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