Il permesso di soggiorno per lavoro stagionale può essere convertito in permesso di soggiorno per lavoro subordinato solo se il lavoratore extracomunitario ha svolto regolare attività lavorativa per almeno tre mesi, con una prestazione media di almeno 13 giornate lavorative mensili, come previsto dall'art. 24, commi 4 e 10, del D.Lgs. n. 286/1998. Tale requisito temporale e quantitativo non può essere derogato in ragione di un periodo di attività lavorativa superiore ai tre mesi, in quanto la disposizione di legge è chiara nel richiedere espressamente il requisito dei tre mesi, senza possibilità di interpretazione estensiva. Pertanto, il mancato rispetto di tale requisito legale comporta il legittimo rigetto della domanda di conversione del permesso di soggiorno, senza che possa rilevare il principio del legittimo affidamento, il quale opera solo in relazione a provvedimenti ampliativi della sfera giuridica del privato e non per le semplici istanze rimesse alla valutazione discrezionale dell'amministrazione. Inoltre, la produzione tardiva della documentazione comprovante lo svolgimento di un'attività lavorativa per un periodo superiore ai tre mesi non può sanare il vizio originario del provvedimento di rigetto, in quanto quest'ultimo deve essere valutato sulla base degli elementi esistenti al momento della sua adozione.