La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: L'amministrazione comunale può ordinare la rimozione di un impianto di distribuzione carburanti ubicato nel centro storico di un comune, qualora accerti che l'impianto non rispetta la normativa vigente in materia di distribuzione carburanti, risultando incompatibile con le norme urbanistiche, di tutela ambientale, di circolazione stradale e di sicurezza pubblica, nonché con la tutela dei beni di interesse storico e architettonico. L'accertamento di tali incompatibilità deve essere adeguatamente motivato sulla base di specifiche relazioni tecniche dei competenti uffici comunali, senza che rilevi il decorso del termine per l'adeguamento dell'impianto previsto dalla normativa di settore, qualora il gestore non abbia provveduto spontaneamente. Tuttavia, l'amministrazione comunale è tenuta a valutare con attenzione eventuali proposte del gestore per la rilocalizzazione dell'impianto in area idonea, nel rispetto della normativa urbanistica ed ambientale, prima di procedere all'ordine di rimozione. In caso di accordo tra le parti per la rilocalizzazione dell'impianto, il giudice può dichiarare l'estinzione del giudizio per cessazione della materia del contendere.