Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31367 del 5 agosto 2011

ECLI:IT:CASS:2011:31367PEN

Massima

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L'aggravante della disponibilità di armamento da parte dell'associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis, comma 4, c.p. è di natura oggettiva e si riferisce all'attività dell'associazione nel suo complesso, non alla condotta del singolo partecipe. Per il suo riconoscimento non è necessaria l'esatta individuazione delle armi, essendo sufficiente l'accertamento in fatto della disponibilità di un armamento, desumibile ad esempio dai fatti di sangue commessi dal gruppo criminale e dal contenuto delle intercettazioni. Tale aggravante è configurabile a carico di ogni partecipe che sia consapevole del possesso di armi da parte degli associati o lo ignori per colpa, essendo applicabile anche nei confronti degli associati che non abbiano personalmente custodito od utilizzato le armi stesse. In tema di determinazione della misura della pena, il giudice del merito assolve adeguatamente all'obbligo della motivazione con l'enunciazione, anche sintetica, della valutazione di uno o più dei criteri indicati nell'art. 133 c.p., senza necessità di un'analitica esposizione dei criteri adottati. Il giudizio sulla sussistenza di circostanze attenuanti generiche rientra nella discrezionalità del giudice di merito e può essere escluso con motivazione congrua e non contraddittoria, senza necessità di uno specifico apprezzamento per ciascuno dei pretesi fattori attenuanti indicati nell'interesse dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Lo. Ru. An. , nato il (OMESSO);

Pe. Ra. , nato il (OMESSO);

P. G. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza 5 novembre 2010 della Corte di appello di Napoli, la quale in parziale riforma della sentenza 12 febbraio 2009 del Tribunale di Napoli, ha ridotto per tutti la pena irrogata per la violazione dell'articolo 416 bis cod. proc. pen.;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso…

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