La delibera assembleare di nomina di un amministratore di condominio, adottata in violazione del divieto di cui all'art. 1129, comma 13, c.c. (introdotto dalla legge n. 220/2012), è annullabile e non nulla, in quanto riguardante il limitato ambito dei rapporti tra i condomini, senza incidere sull'interesse della collettività. Tuttavia, fino a quando tale delibera non sia stata specificamente impugnata e annullata, l'amministratore così nominato conserva la legittimazione a rappresentare il condominio in giudizio, in virtù della presunzione di conformità della sua nomina alla volontà dei condomini e dell'interesse del condominio alla continuità delle funzioni gestorie. Pertanto, la procura alle liti conferita da tale amministratore è valida, a prescindere dalla validità della delibera di nomina, essendo l'accertamento della legittimazione dell'amministratore rimesso al controllo d'ufficio del giudice e non soggetto ad eccezione di parte.