Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35200 del 10 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:35200PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra il delitto di partecipazione ad associazione per delinquere e i reati-fine è ammissibile solo se, al momento dell'ingresso nel sodalizio criminoso, il reo si sia previamente rappresentato e abbia unitariamente deliberato la commissione di una serie di condotte delittuose, in modo che i successivi reati risultino programmati almeno nelle loro linee essenziali. Tuttavia, tale condizione non può ritenersi integrata quando i reati-fine siano stati commessi nell'ambito di associazioni mafiose contrapposte e in conflitto tra loro, in quanto la diversità e l'antiteticità di tali contesti associativi impedisce di ritenere che il reo, al momento dell'adesione al primo sodalizio, avesse già programmato la realizzazione dei reati-fine commessi nell'ambito della seconda associazione. Pertanto, in tali ipotesi, il giudice dell'esecuzione può legittimamente escludere l'applicazione del vincolo della continuazione, in ragione della mancanza del requisito dell'unitarietà del disegno criminoso, valorizzando altresì la diversità dell'oggettività giuridica dei reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi F. - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/03/2019 della CORTE APPELLO di CATANIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere MANCUSO LUIGI FABRIZIO;
Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Dott. PERELLI Simone, Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.
RITENUTO IN FATTO
1. Con atto rivolto alla Corte di appello di…

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