Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24600 del 20 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:24600PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la prova testimoniale, gode di ampia discrezionalità nell'apprezzamento della credibilità e attendibilità dei testi, purché la motivazione sia logica e coerente. Pertanto, la Corte di Cassazione non può sindacare tale valutazione, se non in caso di manifesta illogicità o irrazionalità. Inoltre, la sussistenza della scriminante della provocazione o della ritorsione deve essere provata in modo certo e specifico dalla parte che la invoca, non essendo sufficiente il mero dubbio sulla reciprocità delle offese. In assenza di tale prova, il giudice è legittimato a ritenere integrato il reato di ingiuria, in conformità al principio secondo cui il dubbio sulla sussistenza di una causa di giustificazione deve essere risolto a favore dell'imputato, con conseguente assoluzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Anton - rel. Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 7/2010 TRIBUNALE di RIETI, del 04/02/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/03/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

udito il P.G. in persona del Dott. GALASSO Aurelio che ha concluso per l'inammissibilita';

udito il difensore avv. (OMISSIS).

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