Il ritardo nel trasporto aereo internazionale non comporta automaticamente il diritto del passeggero a una compensazione pecuniaria, ma solo il risarcimento del danno effettivamente subito e provato, secondo i principi generali di cui agli artt. 1223 e 2697 c.c. Il Regolamento CE n. 261/2004, che prevede una compensazione forfettaria in caso di cancellazione o ritardo del volo, si applica soltanto ai voli in partenza da un aeroporto situato nel territorio di uno Stato membro dell'Unione Europea o in partenza da un Paese terzo con destinazione in un aeroporto dell'Unione, se il vettore aereo operativo è un vettore dell'Unione; tale disciplina speciale non è estensibile analogicamente oltre i casi espressamente previsti, rimanendo applicabile il regime generale del risarcimento del danno. Pertanto, il passeggero che subisce un ritardo in un volo internazionale operato da un vettore di un Paese non appartenente all'Unione Europea ha diritto al solo risarcimento del danno effettivamente provato, senza poter beneficiare della compensazione forfettaria prevista dal Regolamento CE n. 261/2004.