Il reato di violenza sessuale su minore e di atti persecutori è caratterizzato da gravi indizi di colpevolezza quando le dichiarazioni della persona offesa, corroborate da riscontri esterni quali intercettazioni e testimonianze di soggetti a lei vicini, risultano attendibili e coerenti, anche in assenza di elementi materiali di prova come le fotografie oggetto di minaccia. La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, unitamente al pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, giustifica l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione della presunzione relativa di adeguatezza di tale misura per i reati sessuali su minori, superabile solo attraverso l'acquisizione di elementi specifici che dimostrino l'assenza di esigenze cautelari o la possibilità di soddisfarle con misure meno afflittive. Il decorso del tempo, in assenza di ulteriori condotte delittuose, non è di per sé sufficiente a superare tale presunzione, dovendo il giudice valutare la concreta pericolosità sociale dell'indagato sulla base di tutti gli elementi acquisiti.