Cassazione penale Sez. I sentenza n. 53698 del 16 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:53698PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il provvedimento di revoca o sostituzione della misura di prevenzione personale, previsto dall'art. 11, comma 2, del D.Lgs. n. 159/2011, costituisce un rimedio straordinario di revisione delle decisioni in materia già divenute irrevocabili. Tale rimedio può essere esperito sia nei casi di sopravvenuta cessazione della pericolosità sociale del sottoposto, sia quando si accerti l'originaria insussistenza della pericolosità, anche per motivi emersi successivamente all'applicazione della misura. Tuttavia, la natura straordinaria del rimedio e gli effetti dell'intervento decisorio di revoca, incidente su provvedimento già definitivo, richiedono il sopravvenire di nuovi elementi di valutazione, dimostrativi della sopravvenuta cessazione o attenuazione della pericolosità sociale, consistenti nel decorso di un certo lasso di tempo dall'adozione del provvedimento stesso e nell'accertamento del venir meno o del modificarsi delle cause che lo hanno determinato, ovvero nella radicale insussistenza dei presupposti applicativi. Non è consentito, invece, trasformare l'istituto in un ulteriore strumento d'impugnazione del provvedimento applicativo della misura di prevenzione, riesaminando lo stesso quadro fattuale già delibato in sede di applicazione della misura, poiché ciò significherebbe ammettere la rivedibilità delle statuizioni giurisdizionali senza limitazioni temporali. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare l'istanza di revoca, deve verificare la sussistenza di nuovi elementi di fatto, non già considerati nel provvedimento applicativo, idonei a dimostrare il venir meno o l'attenuazione della pericolosità sociale del sottoposto, senza poter riesaminare il medesimo quadro probatorio già valutato in sede di applicazione della misura. Ove tali nuovi elementi non emergano, il giudice è legittimato a rigettare la richiesta di revoca, senza incorrere in vizi di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. S - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 9/2015 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 10/07/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;
lette le conclusioni del PG Dr. CARDIA Delia, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con provvedimento del 10 luglio 2015 la Corte d'appello di Catanzaro, sezione misure di prevenzione, confermava il decreto in data 18 dicembre 2014, col quale i…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.