Cassazione penale Sez. III sentenza n. 10413 del 20 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:10413PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'adeguatezza della misura cautelare, deve considerare non solo la gravità del reato contestato, ma anche la concreta condotta perpetrata dall'indagato e le circostanze che la connotano, al fine di effettuare una prognosi sulla probabile ricaduta dello stesso nella commissione di ulteriori reati. Pertanto, il mero decorso del tempo non costituisce di per sé elemento sufficiente per ritenere affievolite le esigenze cautelari, essendo necessario il sopravvenire di altri elementi idonei a suffragare tale tesi. Inoltre, il giudizio di inadeguatezza degli arresti domiciliari a contenere il pericolo di reiterazione criminosa implica anche la valutazione di inidoneità dell'uso del braccialetto elettronico, in quanto strumento di controllo a distanza previsto dall'ordinamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. SOCCI Angelo M. - rel. Consigliere

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. REYNAUD ((omissis)) - Consigliere

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/10/2019 del TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA;
udita la relazione svolta dal Consigliere SOCCI ANGELO MATTEO;
sentite le conclusioni del PG MARINELLI FELICETTA: "Rigetto del ricorso".
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Caltanisetta con ordinanza del 24 ottobre 2019 ha rigettato l'appello di (OMISSIS) avverso il provvedimento del giudice per le indagini preliminari di Caltanisetta che aveva respinto la sua ist…

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