Cassazione penale Sez. II sentenza n. 944 del 10 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:944PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, in tema di misure cautelari personali, afferma che la nozione di "gravi indizi di colpevolezza" di cui all'art. 273 c.p.p. non si atteggia allo stesso modo del termine "indizi" inteso quale elemento di prova idoneo a fondare un motivato giudizio finale di colpevolezza, essendo sufficiente, ai fini dell'adozione di una misura cautelare, qualunque elemento probatorio idoneo a fondare un giudizio di qualificata probabilità sulla responsabilità dell'indagato in ordine ai reati addebitatigli. Gli indizi, pertanto, non devono essere valutati secondo i medesimi criteri richiesti per il giudizio di merito dall'art. 192 c.p.p., comma 2, che richiede indizi gravi, precisi e concordanti. Inoltre, la scelta e la valutazione delle fonti di prova rientrano tra i compiti istituzionali del giudice di merito e sfuggono al controllo del giudice di legittimità se adeguatamente motivate e immuni da errori logico-giuridici. Il ricorso per cassazione che deduca l'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e l'assenza delle esigenze cautelari è ammissibile soltanto se denuncia la violazione di specifiche norme di legge, ovvero la manifesta illogicità della motivazione del provvedimento, secondo i canoni della logica e i principi di diritto, ma non anche quando propone e sviluppa censure che riguardano la ricostruzione dei fatti, ovvero che si risolvono in una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito. Infine, in tema di misure cautelari, la presunzione relativa di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, operante per i delitti aggravati ai sensi dell'art. 275 c.p.p., comma 3, può essere superata soltanto quando, in relazione al caso concreto, siano acquisiti elementi specifici dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure, non essendo idonea, allo scopo, la mera allegazione del tempo trascorso e della durata della restrizione sofferta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/08/2018 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere FABIO DI PISA;
sentite le conclusioni del PG FRANCA ZACCO la quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con provvedimento in data 14/08/2018 il Tribunale di Catania, adito in sede di riesame, confermava l'ordinanza del 03/08/2018 con la quale il giudice per le indagini preliminari del Tribunal…

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