Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12807 del 29 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:12807PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione è inammissibile quando le doglianze del ricorrente sono prive del necessario contenuto di critica specifica al provvedimento impugnato, le cui valutazioni, ancorate a precisi dati fattuali, si palesano immuni da vizi logici o giuridici. Il ricorrente non può ignorare le affermazioni del provvedimento censurato, senza cadere nel vizio di aspecificità, che conduce all'inammissibilità del ricorso ai sensi dell'art. 591, comma 1, lett. e), c.p.p. In tali casi, il ricorso è dichiarato inammissibile e il ricorrente è condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma equitativamente fissata a favore della cassa delle ammende, in ragione dei motivi dedotti. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso non comporta la rimessione in libertà dell'indagato, essendo invece disposta la trasmissione di copia del provvedimento al direttore dell'istituto penitenziario in cui è detenuto il ricorrente, ai sensi dell'art. 94, comma 1-ter, disp. att. c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) NA. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1509/2010 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA, del 11/10/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che chiede l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA IN FATTO

Il Tribunale della liberta' di Bologna, con ordinanza in data 11/10/2010, confermava l'ordi…

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