Cassazione penale Sez. II sentenza n. 55960 del 13 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:55960PEN

Massima

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Il metodo mafioso, ai fini dell'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 7 della L. n. 203 del 1991, può essere integrato anche dal semplice riferimento, anche implicito o contratto, al potere criminale dell'associazione mafiosa, in quanto tale potere è di per sé noto alla collettività in un territorio in cui l'organizzazione mafiosa è storicamente radicata. A tal fine, sono sufficienti elementi quali la partecipazione di soggetti già condannati per il reato di cui all'art. 416-bis c.p., i loro espliciti riferimenti alla qualità di "mafioso" di uno degli indagati, nonché il coinvolgimento di un gruppo criminale inserito in un noto clan mafioso, senza che sia necessaria la prova di una maggiore offensività o pressione psicologica sulla vittima rispetto a condotte estorsive comuni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 256/2018 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 26/02/2018;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIANO IMPERIALI;
sentite le conclusioni del PG Dott. TOCCI Stefano, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
(OMISSIS) propone ricorso per Cassazione avverso l'ordinanza del Tribunale di Catania, sezione del riesame dei provvedimenti restrittivi, che il 26/2/2018 ha confermato l'ordinanza del Giud…

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