Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13706 del 6 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:13706PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta da indicatori fattuali che, sulla base di attendibili regole di esperienza attinenti al fenomeno della criminalità organizzata, consentano di inferire logicamente l'appartenenza del soggetto al sodalizio, purché si tratti di indizi gravi, precisi e concordanti, come i comportamenti tenuti nelle pregresse fasi di "osservazione" e "prova", l'affiliazione rituale, l'investitura della qualifica di "uomo d'onore", la commissione di delitti-scopo, oltre a molteplici e significativi "facta concludentia", idonei senza alcun automatismo probatorio a dare la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo, con puntuale riferimento allo specifico periodo temporale considerato dall'imputazione. Ai fini della configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 7 della L. n. 203 del 1991, è sufficiente che il reato sia commesso al fine specifico di favorire l'attività dell'associazione di tipo mafioso, anche quando l'agente persegua l'ulteriore scopo di trarre un vantaggio proprio dal fatto criminoso, purché a tale scopo si accompagni la consapevolezza di favorire l'interesse della consorteria beneficiata. La mancanza della concessione rilasciata dall'A.A.M.S. comporta l'impossibilità per l'operatore italiano o straniero di ottenere la licenza di pubblica sicurezza di cui all'art. 88 T.U.L.P.S. ed ha, quale conseguenza, l'esercizio abusivo del gioco di scommesse, derivando da ciò che il soggetto, che riceve le scommesse e versa le vincite, pone in essere un'attività commerciale in forma organizzata soggetta ad imposizione fiscale. Il semplice dubbio sulla liceità o meno di un'attività non abilita da solo ad invocare la condizione soggettiva d'ignoranza inevitabile della legge penale, dovendo invece indurre il soggetto ad un atteggiamento più attento, fino all'astensione dall'azione se, nonostante tutte le informazioni assunte, permanga l'incertezza sulla liceità o meno dell'azione stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. TADDEI Margheri - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. FILIPPINI S. - rel. Consigliere

Dott. CARRELLI P.D.M. Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 841/2015 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 21/09/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SJEFANO FILIPPINI;
sentite le conclusioni del PG Dott. Giulio Romano che richiesto il rigetto del ricorso;
Udito il difensore Avv. (OMISSIS), per (OMISSIS), che ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 17-21 settembre 2015 il Tribunale del riesame di R…

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