Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10550 del 3 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:10550PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere, pur essendo la più afflittiva tra quelle previste, può essere legittimamente disposta dal giudice quando ricorrono le specifiche esigenze cautelari di cui all'art. 274 c.p.p., comma 1, lett. b) e c), ovvero quando sussistono concreti e attuali elementi che giustificano il pericolo di fuga o di reiterazione del reato. Tuttavia, il giudice è tenuto a valutare l'adeguatezza e la proporzionalità della misura cautelare, privilegiando, ove possibile, misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, che possano comunque soddisfare le esigenze cautelari. L'interesse dell'indagato a ottenere una pronuncia in sede di impugnazione dell'ordinanza che impone la custodia cautelare permane anche nel caso in cui essa sia stata revocata, ma solo se la decisione di annullamento della misura possa costituire presupposto per il diritto ad un'equa riparazione, ai sensi dell'art. 314 c.p.p., comma 2, per la custodia cautelare subita ingiustamente. In assenza di tale interesse specificamente dedotto, il ricorso per cassazione diviene inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, non configurandosi una mera ed astratta pretesa alla esattezza teorica del provvedimento impugnato, priva di incidenza pratica sull'economia del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia - rel. Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/9/2016 del Tribunale di Cagliari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)) che ha concluso chiedendo dichiarare l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'ordina…

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