Il Comune può legittimamente ordinare il ripristino di un'area interessata da lavori di sbancamento, movimento terra, formazione di recinzione e posa di cancello non autorizzati, anche in deroga alla separazione tra funzioni politiche e amministrative prevista per gli enti locali con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti, purché abbia adottato apposite disposizioni regolamentari organizzative che attribuiscano all'organo esecutivo la responsabilità degli uffici e dei servizi e il potere di adottare atti anche di natura tecnico-gestionale. Inoltre, il diniego di sanatoria di tali opere abusive è legittimo qualora il richiedente non dimostri il titolo di proprietà o di godimento sull'immobile interessato, soprattutto quando l'intervento edilizio incida su area pubblica o vi siano contestazioni con il proprietario confinante, in quanto l'amministrazione ha il potere-dovere di verificare la legittimazione del privato alla realizzazione dell'opera, a prescindere dalla mera conformità urbanistica della stessa.