Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16022 del 16 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:16022PEN

Massima

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Il reato di ingiurie nei confronti di pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni è configurabile anche quando le espressioni offensive, pur non essendo direttamente rivolte agli stessi, siano comunque idonee a lederne l'onore e il decoro, in quanto pronunciate in loro presenza e in relazione all'attività svolta. L'elemento soggettivo del reato di ingiurie è integrato dalla consapevolezza e volontà di pronunciare espressioni offensive, a prescindere dalla finalità perseguita dall'agente, essendo sufficiente la coscienza e volontà di offendere l'altrui reputazione. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'elemento soggettivo, deve tenere conto di tutti gli elementi di fatto emersi nel processo, senza limitarsi a considerare le sole circostanze che possano escludere la punibilità. Pertanto, la formula assolutoria per insussistenza dell'elemento soggettivo del reato è legittima solo quando, sulla base di una complessiva e approfondita valutazione degli elementi di prova, risulti effettivamente mancante la consapevolezza e volontà di offendere l'altrui reputazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LI. MA. CA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 24/09/2008 GIUDICE DI PACE di GENOVA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SAVANI PIERO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CIANI Gianfranco, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

IN FATTO E DIRITTO

LI. Ma. Ca. ricorre per cassazione chiedendo l'…

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