Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9145 del 8 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:9145PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto dal giudice sulla base del fumus commissi delicti, senza che sia necessario accertare la fondatezza dell'accusa o la colpevolezza dell'indagato. Il giudice del riesame deve limitarsi a verificare la congruità degli elementi posti a fondamento del provvedimento, senza poter sindacare nel merito le risultanze investigative, salvo il caso in cui l'infondatezza dell'accusa risulti del tutto manifesta. La motivazione del provvedimento di sequestro è adeguata quando consente di comprendere l'iter logico seguito dal giudice per ricondurre l'ipotesi di reato a una fattispecie tipica, senza che sia necessario un accertamento approfondito sulla fondatezza dell'accusa. Il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di sequestro è inammissibile quando si limita a lamentare l'omessa valutazione di documenti o elementi di fatto, senza indicarne specificamente il contenuto e il rilievo ai fini della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato (OMISSIS), quale difensore di:

(OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Rieti, in data 27.07.2011.

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Adriano Iasillo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, dottor Enrico Delehaye, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

Udito il difensore di (OMISSIS), Avvo…

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