Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19348 del 8 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:19348PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta reiterata dell'agente, caratterizzata da minacce e molestie, anche con atti di violenza fisica, cagiona alla vittima un perdurante e grave stato di ansia e di paura, costringendola a modificare le proprie abitudini di vita. La valutazione della credibilità e attendibilità della persona offesa, quale elemento centrale per l'affermazione della responsabilità penale, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione non può essere sindacata in sede di legittimità salvo che non presenti manifeste contraddizioni. Il temporaneo e sporadico riavvicinamento della vittima al proprio persecutore non interrompe la continuità delle condotte persecutorie, quando queste siano oggettivamente idonee a generare nella vittima un progressivo accumulo di disagio psicologico. Inoltre, la prova del grave e perdurante stato d'ansia o di paura può essere desunta anche dalla natura dei comportamenti tenuti dall'agente, qualora questi siano idonei a determinare in una persona comune tale effetto destabilizzante, ovvero aggravino una preesistente situazione di disagio psichico della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. Scarl INI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/10/2021 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere PEZZULLO ROSA;
il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ((omissis)) ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa in data 11 ottobre 2021, la Corte di Appello di Bari ha confermato la sentenza emessa in data 29 maggio 20…

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