Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 10265 del 2011

ECLI:IT:TARLAZ:2011:10265SENB

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, ha affermato il seguente principio di diritto: La realizzazione di interventi di ristrutturazione edilizia che comportano l'aumento del numero di unità immobiliari, anche se all'interno di un immobile con destinazione urbanistica preesistente a laboratorio (categoria C/3), è soggetta al rilascio del permesso di costruire, ai sensi dell'art. 10 del D.P.R. n. 380/2001, e non può essere sanata mediante la presentazione di una denuncia di inizio attività (DIA) ai sensi dell'art. 37 dello stesso decreto. Pertanto, l'ordine di demolizione di tali opere, realizzate senza il prescritto titolo abilitativo, è legittimo e non può essere sospeso in attesa dell'esito della procedura di sanatoria, in quanto i presupposti dei due procedimenti di sanatoria - quello di condono edilizio e quello di accertamento di conformità urbanistica - sono diversi e antitetici. Inoltre, il provvedimento demolitorio è espressione di un'attività vincolata dell'amministrazione, che non è né abdicabile né rinunciabile, a fronte di un illecito permanente che si protrae nel tempo e viene meno solo con il conseguimento delle prescritte autorizzazioni, del tutto mancanti nel caso di specie. Infine, la mancata comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio non inficia la legittimità del provvedimento, in quanto trattasi di un'attività vincolata per la quale non sono predicabili utili apporti degli interessati.

Sentenza completa

N. 10365/2011
REG.RIC.

N. 10265/2011 REG.PROV.COLL.

N. 10365/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 10365 del 2011, proposto da:
((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) rappresentati e difesi dall’Avv. ((omissis)), presso il cui studio in Roma alla ((omissis)), n. 7 sono elettivamente domiciliati;

contro

Roma Capitale in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall’Avv. ((omissis)) dell’Avvocatura comunale presso la cui sede in Roma, Via del Tempio di Giove, n. 21 domicilia;

per l'annullamento

della determinazione dirigenziale n. 1828 del 25 agosto 2011 con la quale Roma Capitale – Municipio VIII ha ingiunto ai ricorrenti la dem…

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