Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40344 del 30 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:40344PEN

Massima

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L'esimente della provocazione di cui all'art. 599 c.p., comma 2, per i reati di ingiuria e diffamazione, presuppone che la reazione dell'agente sia conseguenza di un fatto che, per la sua intrinseca illegittimità o per la sua contrarietà alle norme del vivere civile, abbia in sé la potenzialità di suscitare un giustificato turbamento nell'animo dell'agente stesso. Pertanto, la mera situazione di generica illegalità del comportamento della persona offesa, come l'illegittima permanenza in un immobile di cui era stata concessa la locazione ad altri, non configura di per sé un'ipotesi di condotta intrinsecamente ingiusta e lesiva delle regole di comune convivenza, tale da giustificare l'applicazione dell'esimente. La valutazione dell'applicabilità dell'esimente deve essere effettuata alla luce delle specifiche circostanze del caso concreto, tenendo conto della conformità della condotta della persona offesa alle ordinarie regole del vivere civile, e non già della mera ipotetica illegittimità del comportamento dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvan - rel. Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 226/2010 GIUDICE DI PACE di SANT'ELPIDIO A MARE, del 19/07/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Carmine Stabile, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in data 19.7.11 il giudice di Pace di San…

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