Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26622 del 26 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26622PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione della misura cautelare, deve procedere ad un'attenta disamina degli elementi probatori, verificandone la gravità, la precisione e la concordanza, senza limitarsi ad un mero richiamo formale alle risultanze investigative. Inoltre, i decreti autorizzativi delle intercettazioni devono essere adeguatamente motivati, con l'esplicitazione dell'iter argomentativo seguito dal giudice nel condividere le ragioni del pubblico ministero, non essendo sufficiente una mera formula di stile. Tali principi, volti a garantire il rispetto delle garanzie difensive e del diritto di impugnazione, trovano applicazione anche in presenza di condotte di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, reati di particolare allarme sociale, per i quali tuttavia non può prescindersi dall'osservanza delle regole processuali a tutela dei diritti fondamentali dell'indagato. La gravità e la reiterazione delle condotte illecite, unitamente alla rilevante quantità e qualità delle sostanze trattate e all'ampiezza della rete di contatti, possono comunque giustificare l'applicazione della più grave misura cautelare, ove risultino integrati i relativi presupposti di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PI. Da. , n. a (OMESSO);

avverso la ordinanza in data 2-5 gennaio 2009 del Tribunale di Palermo;

Visti gli atti, la ordinanza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)) M., che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con ordinanza in data 13 …

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