Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47242 del 30 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:47242PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di estorsione si configura quando la condotta dell'agente, pur non necessariamente caratterizzata da violenza fisica, assume i connotati dell'intimidazione e della costrizione psicologica della vittima, inducendola a consegnare denaro o altra utilità per timore di un danno ingiusto alla propria persona o ai propri beni. Pertanto, la mera induzione in errore della vittima circa la propria responsabilità per un fatto dannoso, senza l'impiego di mezzi intimidatori, integra il meno grave reato di truffa e non quello di estorsione, anche nella forma tentata. Ai fini della configurabilità del reato di estorsione, è sufficiente che l'agente abbia costretto la vittima a compiere un atto dispositivo del proprio patrimonio, come la consegna di denaro, attraverso l'esercizio di una pressione psicologica idonea a suscitare nella stessa un ragionevole timore per la propria incolumità, senza che sia necessaria la prova di una minaccia esplicita o di un pericolo concreto e attuale. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione degli elementi costitutivi del reato, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o contraddittorietà della motivazione, senza possibilità di una diversa ricostruzione del fatto. Pertanto, la mera prospettazione di una diversa valutazione delle risultanze processuali non integra un vizio di legittimità censurabile in cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. ALMA Marco Mari - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andre - est. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentato e assistito dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
avverso la sentenza della Corte d'appello di Trieste, seconda sezione penale, n. 770/2011, in data 21.05.2013;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
preso atto della ritualita' delle notifiche e degli avvisi;
sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea;
udita la requisitoria del Sostituto procuratore generale Do…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.