Tribunale Amministrativo Regionale Abruzzo - Pescara sentenza n. 57 del 2024

ECLI:IT:TARPE:2024:57SENT

Massima

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La destinazione di un'area a standard urbanistici, come parcheggio pubblico, prevista negli strumenti di pianificazione territoriale, è incompatibile con la prosecuzione di un contratto di locazione privato avente ad oggetto la medesima area. Tale vincolo di destinazione pubblica, una volta adottato, prevale sugli interessi privatistici e determina la nullità sopravvenuta della clausola contrattuale che prevede il rinnovo automatico della locazione, in quanto in contrasto con i principi di ordine pubblico che presiedono all'attuazione delle scelte urbanistiche dell'ente locale. Il Comune, pertanto, non può rinnovare il contratto di locazione, essendo tenuto a rispettare le misure di salvaguardia previste dalla normativa urbanistica, che vietano la realizzazione di attività incompatibili con la destinazione di piano adottata, anche quando questa sia ancora in fase di approvazione. L'interesse del privato a ottenere la proroga del contratto di locazione decade in presenza della sopravvenuta incompatibilità tra l'uso privatistico del bene e la sua destinazione pubblica, non potendo il privato far valere diritti in contrasto con le scelte di pianificazione urbanistica dell'ente locale.

Sentenza completa

Pubblicato il 22/02/2024

N. 00057/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00181/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Abruzzo

sezione staccata di Pescara (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 181 del 2020, proposto da
Pad Multienergy S.p.A., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Gerardo Villanacci, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Rapino, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Manuel De Monte, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento

della ordinanza Sindacale n. 1 del 04.01.2020 ex art. 3 legge 94/2009

Visti il ricorso e i relativi allegati;

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