Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14561 del 9 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:14561PEN

Massima

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In tema di custodia cautelare in carcere per il delitto di associazione di tipo mafioso, sussiste una presunzione di pericolosità sociale dell'imputato che può essere superata solo quando sia dimostrato in modo concreto e oggettivo che lo stesso ha stabilmente rescisso i suoi legami con l'organizzazione criminosa di riferimento. Pertanto, la prova contraria a tale presunzione non può limitarsi a elementi generici, come l'incensuratezza o le difficili condizioni personali, ma deve consistere in fatti che rendano impossibile, in assoluto e in astratto, che l'imputato possa continuare a fornire il suo contributo all'associazione mafiosa. In assenza di tale prova, la presunzione di pericolosità sociale permane, anche in presenza di una condanna non ancora definitiva, in quanto l'intervenuta condanna in primo grado preclude la possibilità di contestare ulteriormente la gravità indiziaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. DE MARZO Giusepp - Consigliere

Dott. POSITANO G. - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 809/2013 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 12/03/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GABRIELE POSITANO;

Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, dr ((omissis)), conclude chiedendo rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il difensore di (OMISSIS) propone ricorso per cassazione contro l'ordinanza emessa dal Tribunale della liberta' di Reggio Calabria, in dat…

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