Cassazione penale Sez. III sentenza n. 40315 del 9 novembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:40315PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'ammissibilità dell'oblazione speciale ai sensi dell'art. 162-bis c.p., deve accertare d'ufficio la cessazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato, motivando in modo sintetico il proprio convincimento. Tale accertamento non implica necessariamente una valutazione approfondita sulla gravità del fatto, che rileva solo ai fini di un eventuale rigetto della domanda di oblazione. Inoltre, l'applicazione della continuazione tra più reati non richiede un'espressa contestazione da parte del pubblico ministero, essendo sufficiente che il giudice ne dia conto nella motivazione. Infine, il parere del pubblico ministero sull'ammissione all'oblazione deve essere acquisito tempestivamente, ma la mancata acquisizione non determina l'inammissibilità della richiesta di oblazione se il pubblico ministero ha comunque avuto modo di esprimersi in udienza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. SOCCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CERRONI Claudi - rel. Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno;
nel procedimento a carico di:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/11/2020 del Tribunale di Ascoli Piceno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso…

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