Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24893 del 4 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:24893PEN

Massima

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Il vincolo associativo mafioso si instaura nella prospettiva di una futura permanenza a tempo indeterminato nell'organizzazione e si protrae fino allo scioglimento della consorteria, potendo essere superato solo mediante un recesso volontario, esplicito, coerente e univoco del singolo affiliato, non desumibile automaticamente dall'arresto o dall'esercizio dell'azione penale nei suoi confronti. Ai fini della retrodatazione del termine iniziale della misura cautelare, prevista dall'art. 297, comma 3, c.p.p., non è sufficiente la mera conoscenza da parte degli inquirenti di elementi informativi relativi a fatti di reato successivamente contestati, essendo necessario che tali elementi abbiano una significativa concludenza indiziante, tale da sorreggere una misura cautelare, non essendo rilevanti a tal fine i meri "mezzi di ricerca della prova", come le intercettazioni. La connessione qualificata tra i reati, richiesta dalla citata disciplina, presuppone il concorso formale, la continuazione o la connessione teleologica tra gli stessi, non desumibile dal solo fatto che uno di essi sia stato contestato con l'aggravante di cui all'art. 7 L. n. 203/1991 o dal riferimento a un medesimo contesto territoriale e storico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 08/01/2019 dal Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ROSATI Martino;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ORSI Luigi, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza dell'8 gennaio 2019, il Tribunale di Napoli, quale giudice dell'appello cautelare, ha …

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