Cassazione penale Sez. I sentenza n. 3197 del 9 settembre 1994

ECLI:IT:CASS:1994:3197PEN

Massima

Massima ufficiale
L'affidamento in prova al servizio sociale previsto dalla legge n. 167 del 1983 deve essere considerato speciale rispetto a quello previsto dall'art. 47 della legge n. 354 del 1975 (cosiddetta ordinamento penitenziario), in quanto la sua applicazione - prescindendo dalla natura della pena irrogata (militare o comune) - e` collegata esclusivamente all'organo giudiziario che ha emesso la condanna e allo "status" del condannato. Tale "status", poiche` gli obblighi militari del condannato per il reato di rifiuto del servizio militare di leva cessano solo con l'avvenuta espiazione della pena, deve ritenersi sussistente fino a quando il condannato non abbia espiato la relativa pena. Pertanto, qualora il militare sia stato condannato a pena detentiva da organi giudiziari militari per reati originati da obiezione di coscienza, deve essere applicato nei suoi confronti, ricorrendone i presupposti, l'affidamento in prova previsto dall'art. 3 comma terzo della legge n. 167 del 1983 con conseguente affidamento del condannato ad un ufficio o ente pubblico non militare determinato dal Ministro per la difesa per prestarvi servizio. (Fattispecie in cui il tribunale militare di sorveglianza, preso atto che il P.M., in applicazione della sentenza n. 358 del 1993 della Corte costituzionale, aveva disposto nei confronti del condannato l'esecuzione della pena della reclusione in luogo di quella della reclusione militare originariamente irrogata, aveva affidato il condannato stesso in prova al servizio sociale a norma dell'art. 47 leggi n. 354 del 1975, sul rilievo che non si versava piu` in tema di espiazione di reclusione militare). conforme: Sen 11/03/1994 381 sez 1 Pen Sen 13/05/1994 1486 sez 1 Pen

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