Cassazione penale Sez. III sentenza n. 34135 del 20 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:34135PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La condanna per il reato di cessione di sostanze stupefacenti può essere legittimamente fondata su prove indiziarie, come le conversazioni telefoniche intercettate che dimostrino inequivocabilmente il coinvolgimento degli imputati nell'attività di spaccio, anche in assenza di una prova diretta della materiale cessione della droga. Ai fini della valutazione della prova indiziaria, il giudice può legittimamente trarre argomenti di prova dalle circostanze di fatto emerse dalle indagini, quali il fermo di uno degli imputati in possesso di dosi di stupefacente, le telefonate successive tra gli imputati che dimostrino la loro preoccupazione per l'accaduto, nonché il ruolo di organizzazione e predisposizione dell'attività di spaccio svolto da uno degli imputati. Tali elementi indiziari, se valutati nel loro complesso in modo logico e coerente, possono costituire una base probatoria sufficiente per la condanna, senza che sia necessaria una prova diretta del fatto materiale della cessione. Il giudice, pertanto, non è tenuto a motivare specificamente in ordine a ogni singolo elemento indiziario, essendo sufficiente che la motivazione complessiva della sentenza risulti logica e coerente rispetto agli elementi di prova acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) e (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza in data 11.10.2016 della Corte d'appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa MACRI' Ubalda;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa DI NARDO Marilia, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 11.10.2017 la …

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