Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27603 del 11 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:27603PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condotta di intimidazione e minaccia posta in essere da un soggetto nei confronti di un'altra persona, anche se non direttamente riconducibile a un'organizzazione criminale, può integrare il reato di violenza privata qualora risulti idonea a costringere la vittima a non compiere un atto che avrebbe il diritto di compiere liberamente. A tal fine, il giudice deve valutare attentamente il contesto in cui si è svolta la condotta, le modalità di realizzazione della stessa, nonché gli effetti concretamente prodotti sulla vittima, anche in considerazione delle peculiarità del territorio e delle dinamiche criminali ivi presenti. La mancata o insufficiente valutazione di tali elementi da parte del giudice di merito può comportare l'annullamento del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. SANDRELLI Gian Giaco - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pubblico Ministero presso il Tribunale di Napoli;

avverso l'Ordinanza resa il 29.2.2012 dal Tribunale della Liberta' di Napoli nel proc. a carico di:

(OMISSIS), nato in (OMISSIS);

udito il Procuratore Generale nella persona del Cons. Izzo, che ha chiesto l'accoglimento del ricorso;

udito l'avv. (OMISSIS) e l'avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

A …

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