Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44993 del 3 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:44993PEN

Massima

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Il contributo stabile e determinante di un soggetto all'attività di un'associazione di tipo mafioso, desumibile dalla frequenza, durata e natura dei suoi rapporti con i vertici e gli altri membri del sodalizio, nonché dal suo coinvolgimento in specifici episodi criminosi, integra la fattispecie del reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p., a prescindere dall'accertamento di un suo ruolo apicale o di una sua diretta partecipazione ai reati-fine. Ciò in quanto la partecipazione all'associazione mafiosa si realizza anche attraverso il contributo di coloro che, pur non rivestendo posizioni di vertice, forniscono un apporto stabile e determinante al raggiungimento degli scopi del sodalizio, in virtù di un legame permanente con i promotori e gli organizzatori dell'associazione e di un concreto coinvolgimento nelle attività illecite. La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato associativo e ai reati-fine contestati, desumibili da intercettazioni telefoniche e ambientali che documentano i rapporti dell'indagato con i vertici dell'organizzazione e il suo coinvolgimento in specifiche operazioni criminose, legittima l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione della gravità dei fatti, del contesto in cui si sono verificati e della personalità dell'indagato, tali da configurare un concreto pericolo di reiterazione dei reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Va. Gu., n. a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Salerno in data 14 aprile 2008;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. ((omissis));

udito il Procuratore generale nella persona del sostituto dott. Francesco M. Iacoviello, che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore, avvocato SCARPETTA ((omissis)).

FATTO E DIRITTO

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