Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21302 del 4 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:21302PEN

Massima

Massima ufficiale
Il reato di simulazione d'infermità o imperfezioni "al fine di sottrarsi all'obbligo del servizio militare", previsto dall'art. 159, prima parte, cod. pen. mil., è configurabile, sotto il profilo oggettivo, indipendentemente dal carattere definitivo o temporaneo della sottrazione che l'agente intende realizzare, sempre che quest'ultima abbia ad oggetto la prestazione del servizio militare in quanto tale e non l'adempimento di singoli doveri intranei al servizio stesso, ai quali si riferisce invece la meno grave fattispecie delittuosa di cui all'art.161 cod. pen. mil. (In applicazione del principio, la S.C. ha configurato ai sensi dell'art. 159, prima parte, cod. pen. mil. la condotta di un militare che, dopo non essere rientrato in servizio presso il corpo di appartenenza per cinque giorni, aveva presentato una copia fotostatica di certificato medico con data di emissione alterata).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. MAZZEI Antonella - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO MILITARE DI ROMA;
nei confronti di:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 464/2015 GUP PRESSO TRIB. MILITARE di ROMA, del 18/02/2016;
udita la relazione fatta dal Consigliere dott. ((omissis));
udite le conclusioni del Procuratore generale militare, in persona del dott. ((omissis)), che chiedeva disporsi l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 18/02/2016 il G.U.P. del Tr…

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