Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 11082 del 15 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:11082PEN

Massima

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Il concorso nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti si configura quando l'imputato, pur non essendo il diretto detentore della droga, abbia comunque prestato un consapevole contributo causale alla realizzazione della condotta criminosa, anche attraverso forme di agevolazione o collaborazione che garantiscano al concorrente una certa sicurezza nell'esecuzione del proposito illecito. La natura permanente del reato di detenzione non osta alla configurabilità del concorso, il cui momento consumativo non coincide necessariamente con l'acquisto o la cessione della sostanza, ma può essere individuato nel momento in cui il contributo concorsuale è stato effettivamente prestato. Ai fini della valutazione della sussistenza dell'ipotesi di "fatto di lieve entità" di cui all'art. 73, comma 5, d.P.R. n. 309 del 1990, il giudice deve compiere un apprezzamento complessivo di una pluralità di parametri, tra cui il dato ponderale, che può essere valutato anche alla luce di orientamenti giurisprudenziali consolidati, senza tuttavia che tale criterio assuma carattere vincolante. Ove risultino elementi indicativi di un contesto organizzato di spaccio, il dato quantitativo, pur non essendo di per sé determinante, assume rilievo ai fini dell'esclusione della fattispecie attenuata. Le circostanze attenuanti generiche possono essere escluse in ragione della gravità e dell'offensività complessiva della condotta accertata, senza che sia necessaria una specifica valutazione del profilo personologico dell'imputato, ove questo non sia stato dedotto in sede di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

composta da:

Dott. VILLONI Orlando - Presidente

Dott. DI NICOLA TRAVAGLINI Paola - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

Dott. RICCIO Stefania - Relatore -

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Ga.An., nata C il (Omissis)
avverso la sentenza del 13 gennaio 2023 emessa dalla Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso; udita la relazione svolta dal ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per la inammissibilità del ricorso;
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Napoli ha confermato quella con cui il Tribunale di Nola, in data 23 gennaio 2020, aveva disposto la condanna di Ga.A…

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