Consiglio di Stato sentenza n. 6583 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:6583SENT

Massima

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Il piano regolatore generale (PRG) costituisce lo strumento urbanistico fondamentale per la disciplina dell'uso del territorio comunale, la cui formazione e approvazione è rimessa alla competenza concorrente del Comune e della Regione. Le scelte effettuate dall'amministrazione comunale in sede di adozione del PRG, comprese quelle relative alla classificazione e destinazione dei suoli, sono espressione di ampia discrezionalità tecnica e non richiedono una specifica motivazione, se non in caso di errori di fatto o manifesta illogicità. L'amministrazione comunale non può autonomamente introdurre modifiche sostanziali al PRG, se non attraverso il procedimento tipizzato di variante, che prevede il coinvolgimento della Regione. Il potere di interpretazione delle norme di piano da parte del Comune è limitato alla mera chiarificazione della portata delle disposizioni ivi contenute, senza possibilità di incidere sulla disciplina urbanistica. Pertanto, gli atti comunali che, in violazione di tali principi, abbiano di fatto modificato la destinazione urbanistica di un'area, sono privi di efficacia giuridica e non possono costituire valido presupposto per il rilascio di un titolo edilizio in contrasto con la disciplina urbanistica ratione temporis vigente. In tali casi, l'amministrazione comunale può legittimamente esercitare il potere di annullamento d'ufficio del titolo edilizio, anche oltre il termine di diciotto mesi, qualora il provvedimento favorevole al privato sia stato conseguito sulla base di false rappresentazioni dei fatti, accertate con sentenza penale passata in giudicato. L'esercizio di tale potere di autotutela è espressione di discrezionalità amministrativa, che deve essere adeguatamente motivata in ordine alla sussistenza dell'interesse pubblico concreto ed attuale alla rimozione dell'atto illegittimo, tenuto conto delle posizioni giuridiche consolidate in capo ai destinatari, senza che possa essere invocato un legittimo affidamento del privato in presenza di condotte fraudolente accertate in sede penale.

Sentenza completa

Pubblicato il 01/10/2021

N. 06583/2021REG.PROV.COLL.

N. 07392/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7392 del 2017, proposto da
Comune di Sabaudia, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via ((omissis)), n. 8;

contro

((omissis)) S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, viale Parioli, n. 180;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio sezione staccata di Latina (Sezione Prima) n…

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