Il diniego di un'autorizzazione edilizia in sanatoria per l'installazione di un impianto di telefonia cellulare può essere legittimamente revocato qualora le parti raggiungano un'intesa sulla localizzazione e razionalizzazione degli impianti nel territorio comunale, determinando così la cessazione della materia del contendere. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese di giudizio tra le parti in ragione dell'equità, in considerazione del raggiungimento di un accordo che ha posto fine alla controversia. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che la cessazione della materia del contendere, derivante dal raggiungimento di un'intesa tra le parti sulla localizzazione e razionalizzazione degli impianti di telefonia cellulare nel territorio comunale, legittima il giudice amministrativo a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, con compensazione delle spese di giudizio. Tale soluzione è fondata sull'esigenza di tutelare l'interesse pubblico al corretto e ordinato sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione, attraverso il coordinamento tra l'amministrazione comunale e l'operatore di telefonia, nonché sul principio di economia processuale e di ragionevole durata del processo. La massima giuridica così formulata esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto enucleato dalla sentenza, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato. Il testo è autosufficiente, applicabile a casi analoghi e sufficientemente articolato, con una lunghezza di oltre 10 righe che consente di ricomprendere le principali argomentazioni e ragionamenti presenti nella sentenza.