Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8810 del 23 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:8810PEN

Massima

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Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, anche mediante l'utilizzo di documentazione attestante fittiziamente un rapporto di lavoro, integra un reato grave che deve essere sanzionato con rigore, tenuto conto della condotta abituale e dei precedenti penali dell'imputato, nonché della natura e delle modalità delle condotte illecite accertate, senza che possano essere riconosciute le attenuanti generiche in assenza di elementi positivi di valutazione. La motivazione sulla determinazione della pena, incentrata sulla gravità oggettiva e soggettiva dei fatti, sulla reiterazione delle condotte e sull'assenza di circostanze favorevoli, è congrua e immune da vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. BARONE Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/05/2016 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa MONICA BONI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. GAETA PIETRO, che conclude per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 19 maggio 2016 la Corte di appello di Messina riformava parzialmente la sentenza del Tribunale di Messina del 25 novembr…

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