Il reato di danneggiamento è configurabile anche quando la condotta violenta o minacciosa non sia strumentale all'azione di danneggiamento, in quanto la ragione dell'incriminazione risiede nella maggiore pericolosità manifestata dall'agente nell'esecuzione del reato. Pertanto, il danneggiamento di un veicolo commesso in un unico contesto temporale e causale con violenza alla persona offesa e minaccia integra il reato di danneggiamento aggravato, a prescindere dalla sussistenza di un nesso di strumentalità tra la condotta violenta o minacciosa e l'azione di danneggiamento. Il giudice di appello non è obbligato a motivare in ordine al mancato accoglimento di istanze, quali quelle relative alla continuazione e alla determinazione del trattamento sanzionatorio, quando esse appaiano improponibili per genericità o manifesta infondatezza, in quanto i motivi di impugnazione devono essere articolati in maniera specifica, indicando chiaramente le ragioni su cui si fonda la doglianza.