Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di delitti di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina si prescrive nel termine massimo previsto dalla legge, commisurato alla pena edittale, con aumento di un quarto in presenza di atti interruttivi. Il giudice è legittimato a pronunciare sentenza di assoluzione per prescrizione del reato ai sensi dell'art. 129 c.p.p., comma 2, solo quando le circostanze idonee a escludere l'esistenza del fatto, la commissione del medesimo da parte dell'imputato e la sua rilevanza penale emergano dagli atti in modo assolutamente non contestabile, tale da appartenere più al concetto di "constatazione" che a quello di "apprezzamento". In presenza di una causa di estinzione del reato, il giudice ha l'obbligo di procedere immediatamente alla declaratoria della causa estintiva, che determina il congelamento della situazione processuale esistente nel momento in cui è intervenuta, senza poter essere ritardata. Pertanto, la sentenza di condanna deve essere annullata senza rinvio qualora il reato risulti estinto per prescrizione, senza che possano rilevare eventuali vizi di motivazione della decisione impugnata.