Consiglio di Stato sentenza n. 1396 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:1396SENT

Massima

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Il vincolo di interesse storico-artistico ai sensi dell'art. 10 del d.lgs. n. 42/2004 può essere legittimamente imposto su un immobile che, pur non presentando peculiarità tali da renderlo unico rispetto ad altri immobili del centro storico, costituisce comunque parte integrante e componente essenziale di quel contesto urbanistico e architettonico di pregio, caratterizzato da elementi tipici dell'edilizia storica locale, quali l'impiego della pietra nei paramenti e nei lastricati, le continue variazioni di quote e affacci, gli inattesi inserti di elementi strutturali appartenenti ad epoche diverse. Tali caratteristiche, pur non essendo esclusive dell'immobile in questione, sono comunque idonee a conferirgli un interesse culturale meritevole di tutela, in quanto concorrono a definire l'identità e la peculiarità del centro storico di cui l'immobile fa parte. Pertanto, la mera circostanza che altri immobili del centro storico non siano stati sottoposti a vincolo non preclude l'imposizione di esso sull'immobile oggetto di valutazione, ove sussistano i presupposti di legge. Diversamente, la prescrizione contenuta nell'autorizzazione all'alienazione che vieta la destinazione d'uso commerciale dell'immobile, consentendo solo l'esercizio di attività culturali, deve essere adeguatamente motivata con riferimento alle specifiche ragioni per le quali tale destinazione d'uso sarebbe suscettibile di arrecare pregiudizio alla conservazione e fruizione pubblica del bene o risulterebbe comunque incompatibile con il suo carattere storico-artistico, ai sensi dell'art. 55, comma 3-bis, del d.lgs. n. 42/2004. In assenza di tale motivazione, il divieto di destinazione commerciale, in quanto limitativo della fruibilità pubblica del bene, risulta illegittimo.

Sentenza completa

N. 05539/2010
REG.RIC.

N. 01396/2016REG.PROV.COLL.

N. 05539/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5539 del 2010, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, Via Cosseria, 2;

contro

Ministero Per i Beni e ((omissis))' Culturali, Ministero Per i Beni e ((omissis))' Culturali -Direzione Reg. Per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata in Roma, Via dei Portoghesi, 12;

nei confronti di

Comune di Sannicandro di Bari;

per la riforma

della sentenza breve del T.A.R. PUGLIA - BARI: SEZIONE III n. 00872/20…

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