Cassazione penale Sez. III sentenza n. 20903 del 30 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:20903PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria posizione di autorità e della condizione di inferiorità della persona offesa, costringe con violenza quest'ultima a subire atti sessuali, commette il reato di violenza sessuale aggravata. La valutazione della credibilità della persona offesa, anche in assenza di riscontri esterni, deve essere effettuata dal giudice di merito sulla base di un'analisi complessiva delle risultanze processuali, senza che il sindacato di legittimità possa sostituirsi a tale valutazione discrezionale, salvo che non emerga una motivazione manifestamente illogica o contraddittoria. Il mancato funzionamento di strumenti di videosorveglianza, se noto all'imputato, non esclude la rilevanza delle dichiarazioni della persona offesa, le quali possono essere ritenute attendibili anche in assenza di riscontri esterni, purché sorrette da una motivazione esaustiva ed immune da vizi logici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. LOMBARDI Alfredo - rel. Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza in data 09/11/2010 della Corte di appello di Bologna;

visti gli atti, il provvedimento Impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale POLICASTRO Aldo, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Co…

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