Consiglio di Stato sentenza n. 5161 del 2015

ECLI:IT:CDS:2015:5161SENT

Massima

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La presentazione di una denuncia di inizio attività (DIA) edilizia produce effetti di natura privatistica, precludendo all'amministrazione l'esercizio del potere inibitorio oltre il termine decadenziale previsto dalla legge. Il terzo controinteressato può tutelare la propria posizione giuridica attraverso un'azione di accertamento autonomo della sussistenza dei presupposti per la realizzazione dell'intervento, da proporsi entro il termine di decadenza di sessanta giorni dalla piena conoscenza della DIA. L'istanza di sollecitazione all'esercizio dei poteri di verifica da parte dell'amministrazione, prevista dall'art. 19, comma 6-ter, della legge n. 241/1990, non costituisce un rimedio alternativo all'azione di accertamento, ma è anch'essa soggetta al rispetto del termine decadenziale. Pertanto, il mancato rispetto dei termini decadenziali per l'impugnazione della DIA o per la presentazione dell'istanza di sollecitazione determina l'inammissibilità del ricorso giurisdizionale proposto dal terzo controinteressato.

Sentenza completa

N. 03287/2014
REG.RIC.

N. 05161/2015REG.PROV.COLL.

N. 03287/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3287 del 2014, proposto da:
((omissis)), ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avv.ti ((omissis)), Giuseppe C. Salerno, ((omissis)), con domicilio eletto presso il primo, in Roma, viale ((omissis)) 14/4a;

contro

((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso l’avv.((omissis)) in Roma, Via Cicerone N.44; Comune di Lissone;

nei confronti di

((omissis)), ((omissis));

per la riforma

della sentenza del T.A.R. LOMBARDIA - MILANO: SEZIONE II n. 00585/2014, resa tra le parti, concernente accertamento legittimità titoli edilizi

Vi…

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